Le strisce luminose a LED sono passate di moda: ecco la soluzione migliore per illuminare il giardino, secondo un esperto paesaggista

La chiave sta nel creare un ambiente naturale, funzionale e sostenibile senza saturarlo con tecnologia superflua. Per anni, le strisce LED hanno dominato terrazze, balconi e giardini. Ma oggi la tendenza sta cambiando. Secondo gli esperti di paesaggistica, l’approccio è cambiato: non si tratta più di aggiungere luci per motivi estetici, ma di integrare un’illuminazione utile, sensibile e rispettosa dell’ambiente. Il paesaggista  Leandro Petrucci, con oltre 20 anni di esperienza nella progettazione di spazi verdi, afferma che “il vero lusso in un giardino notturno è l’ombra ben gestita e la luce che guida, non che abbaglia”. Per lui, le strisce LED sono rimaste associate a una moda visivamente invasiva, senza considerare l’equilibrio dell’ambiente.

Luce con uno scopo

Oggi si cerca un’illuminazione d’accento: proiettori direzionati, faretti a bassa intensità, luci calde interrate che segnano i sentieri o mettono in risalto una pianta specifica. “Non è necessario illuminare tutto il giardino”, spiega Petrucci, “solo quanto basta per dargli vita senza perdere la sua intimità”.

Questa filosofia non solo abbellisce, ma protegge anche. Le luci adeguate possono preservare la fauna notturna, evitare l’abbagliamento e ridurre il consumo elettrico. “Una luce fredda, bianca e potente può stressare le specie notturne”, avverte l’esperto.

La sostenibilità come obiettivo

La nuova generazione di apparecchi di illuminazione privilegia l’efficienza energetica. Le lampade solari autonome, i sensori di movimento e i timer programmabili si impongono per il loro basso impatto. “Non si tratta di illuminare di più, ma di farlo meglio”, riassume Petrucci.

Inoltre, l’uso di luci calde a basso voltaggio evita l’inquinamento luminoso, un aspetto fondamentale nelle zone residenziali. Questo tipo di illuminazione permette anche di conservare la sensazione di calma che si cerca in un giardino.

Progettare fin dall’inizio

Un errore comune è quello di pensare alla luce alla fine del progetto. Per Petrucci, “l’illuminazione deve essere pensata fin dalla prima fase della progettazione del giardino”. Questo permette di posizionare i collegamenti in modo strategico, prevedere le altezze, scegliere materiali compatibili ed evitare sorprese.