Tim Cook, CEO dell’azienda di Cupertino, ha rifiutato di accettare le condizioni del capo di Tesla e SpaceX: ecco le conseguenze. Nell’estate del 2022, Apple si stava preparando a presentare al mondo il suo nuovo iPhone 14. Tuttavia, ciò che Tim Cook -CEO del marchio di Cupertino- non si aspettava era una telefonata di Elon Musk, il capo di marchi famosi come SpaceX e Tesla. “Avete 72 ore di tempo. O pagate 5 miliardi di dollari per integrare Starlink, o diventerò il vostro diretto concorrente”. Queste le parole minacciose del magnate della tecnologia. A distanza di anni, le conseguenze di quella telefonata e del rifiuto di Cook sono visibili sia nel cielo che nei nostri iPhone; tanto che Musk non sapeva che l’idea di un iPhone con connessione satellitare non era nuova al marchio Apple.
Una telefonata, un ultimatum e un rifiuto
Nel 2015 Apple ha lanciato Project Eagle, un’ambiziosa collaborazione con Boeing per lo sviluppo di un proprio programma satellitare con un obiettivo chiaro: fornire connettività wireless e a banda larga senza operatore per tutti i suoi dispositivi, oltre a garantire la connettività Internet in ogni casa. Tuttavia, sia i rischi normativi che il timore di entrare in concorrenza diretta con i partner AT&T e Verizon – carrier presenti in buona parte dei suoi iPhone in Nord America – hanno portato Tim Cook ad abbandonare il progetto.
Per questo motivo Apple ha optato per una strada molto meno ambiziosa, ma altrettanto silenziosa: un servizio di emergenza SOS via satellite sviluppato in collaborazione con Globalstar, un’azienda molto più vicina e docile di Musk e della sua SpaceX. Musk non si è però adagiato sugli allori e, due settimane prima del lancio dell’iPhone 14, il magnate ha svelato il suo piano: una partnership con T-Mobile per lanciare Starlink Direct to Cell, un progetto di telecomunicazioni che avrebbe permesso a qualsiasi smartphone di accedere a una connessione Internet da qualsiasi luogo, senza la necessità di un hardware dedicato.
Così, mentre gli iPhone si accontentano della propria rete SOS, il progetto Direct to Cell di Musk permette di effettuare chiamate, inviare messaggi e navigare in internet anche dalla cima dell’Everest. Ironia della sorte, gli iPhone possono ora accedere a questo servizio, a patto che lo facciano attraverso T-Mobile. Rifiutandosi di cedere all’ultimatum di Musk, Apple ha evitato di affidarsi a un partner tanto imprevedibile quanto brillante. E se alcuni hanno visto questa mossa come una dimostrazione di prudenza strategica, altri la considerano un ‘opportunità mancata.